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Iperpop, le tele di Morea 

Venerdì 10- Sabato li Gennaio

 

 

Sabato 11 gennaio alle 19 si inaugurerà presso la Bottega delle arti in via Carlo d'Angiò 10 a Mola la mostra dall'emblematico titolo Iperpop del maestro pugliese Nicola Morea.
In mostra una trentina di opere della recente produzione di Morea che testimoniano l'ultima fase della ricerca pittorica di questo artista. Così come ha scritto Michele Campione che interverrà all'inaugurazione della mostra riferendosi all'artista "spirito inquieto. per se stesso, indagatore di orizzonti multipli e anticipatori, pronto a sperimentare direttamente momenti pittorici d'avanguardia e riflessioni sémantiche". La mostra rimarrà aperta fino al 26 gennaio (giorni feriali dalle 17.30 alle 20.30).

City Napoli

Iperpop, IL RAMO D'ORO  

Giovedì 6 febbraio 

 

 

Ricchi di un originale e vitale cromatismo, le opere pittoriche dell’artista pugliese Nicola Morea evidenziano la prepotente passione che egli riserva alla natura, in particolare a quella della sua terra d'origine.
A cura di Maurizio Vitiello, le tele di Morea trovano ospitalità nel centro d'arte e cultura "Il Ramo d'oro' diretto da Vincenzo Montella. Fino a domenica.

City Bari - Mola 2003

Iperpop, BOTTEGA DELLE ARTI

Lunedì 20 gennaio

 

 

Ricerca e originalità. La personale di Nicola Morea, ospitata nella galleria molese, deve essere vista da chi ama l'avanguardia. In questo caso pittura di avanguardia, o meglio pittura di ricerca, in continuo mutamento per raggiungere obiettivi nuovi al di là dei confini del già visto. Le trenta opere esposte appartengono all'ultimo ciclo di Morea, quello cominciato nel 1998 e tun'ora seguito dall'artista. Dipinti la cui originalità rispetto al panorama locale comincia dalla tecnica utilizzata.

I segni e le scritturedi Nicola Morea 

Domenica, 29 ottobre 2000 

 

 

L'ansia di ricerca di Nicola Morea appare inesauribile. il momento stesso in cui si è presa coscienza critica di una qualche maniera di esprimersi ecco che saltano parametri e giudizi di riferimento perché un nuovo itinerario è emerso tra le prospettive sino ad allora utilizzate. Un nuovo sentiero di nidi di ragno per dirla alla Calvino è stato individuato nell'immaginifico viaggio attraverso la natura e per la natura. Sicché se - 1' impatto cromatico riferito ad elementi naturalistici, le siepi, i campi di grano, gli splendori dell'alba o la ricchezza opulenta dei tramonti si manifesta in tutta la varietà delle espressioni della tavolozza, in questa rassegna appaiono altri elementi di inquietudine e di indagine. Sono i segni attraverso i quali nel dipinto intervengono frantumazioni di superfici rimaste senza colore, impaginazioni singolari attraverso le spirali in cui il segno si colloca egregiamente accanto al colore, i ghirigori di dinamismi espressivi si coniugano bene con l'atmosfera magica che deriva e nasce proprio dall'uso disinvolto del colore. Il tutto-colore diventa tutto-segno. Il segno si inserisce nel colore, lo aggredisce, lo mutila, e fa sorgere altre superfici, altre dimensioni che rimangono stavolta intonse in un gioco che non può avere fine. Perché creatività e fantasia procedono insieme alla ricerca delle meraviglie concettuali che derivano perfino da uno spirito razionale. Le eliche del DNA sono in agguato. La Chioma di Berenice fluttua negli spazi siderali con il soffio del grande vento che mai cessa. Nicola Morea continua a cercare, irrequieto ed inquieto come un alchimista medievale che sarebbe piaciuto ad Umberto Eco. Con lui la mostra che merita di essere vista.

Un turbinio di colori negli smalti di Nicola Morea

Lunedì 10 febbraio 2003, ore 00:40 

 

 

Non potevano di certo passare inosservati gli smalti e gli acrilici di Nicola Morea, in mostra sino a ieri alla galleria il Ramo d'Oro. L'artista barese deve la sua notorietà a decine di mostre in Italia e all'estero e ad alcuni riconoscimenti significativi. Morea ha ereditato la vena artistica da sua madre, creatrice di moda, e si è formato alla scuola di Don Pedro, un egregio pittore italo-venezualano. I turbinosi intrecci di colore in cui si dispongono le sue pennellate richiamano la tecnica dell'action painting, tuttavia, l'attento osservatore intravvede in questa fitta trama di segni un pensiero più sottile, che presiede alla disposizione delle linee ed all'organizzazione del quadro. Non c'è il gesto immediato e Istintivo dell'arte informale, bensì una stesura lenta e meditata che prende le mosse da una personale evocazione della natura. Nei suoi smalti dai toni brillanti si riconosce la natura delle Murge, generosa dispensatrice di vita, con i riverberi della luce sui campi e le venature sanguigne dei terreni argillosi. Il cielo si tinge di infinite gamme cromatiche, che variano dall'alba al tramonto, definiscono figure incorporee e suggeriscono una serie di echi, rimandi, consonanze. Così la visione di un mare in tempesta può tradursi nel "naufragio dell'olandese volante", dove la nave ingoiata dalle correnti è piuttosto un'ombra che un'immagine definita. "Le redazioni evocative di Nicola Morea - osserva il critico d'arte Maurizio Vitiello - intendono riverberare il sorgere dell'uomo e le civiltà che hanno illuminato il nostro pianeta. Il ritmo di segni affabulanti, che interpreta insieme realtà ed astrazione, corrobora il ricordo. Una scrittura della terra, articolata in segnature, colori e materia, introduce alle pagine di un'originale partitura cromatica. L'artista pugliese raccoglie le sue intenzioni in una pittura ben organizzata da fini cromatismi, variamente impostata per impatti ed organicamente manipolata per accogliere fluidità ed innervazioni. Il suo amore verso la natura e la sua passione per la vita sostanziano una produzione epifanica." 

M. Di Mauro

Puglia di paesaggi stellari 

Venerdì 27 Ottobre 2000

 

 

Si é aperta nei giorni scorsi a Bari, presso la galleria di Maurizio Macinagrossa (Casa Editrice Adriatica, via Andrea da Bari, 119>, una mostra di Nicola Morea, noto pittore della nostra terra e dei suoi «segni». La presentazione è stata curata da Santa Fizzarotti Selvaggi, scrittrice e critico d'arte, alla presenza di artisti e operatori culturali. Fizzarotti, ha sottolineato che «la metafora visiva» di Morea, veicola immagini scarnificate solo all'apparenza, virtualmente reali: «Siepi e vegetazioni», «Graffiti», «Icone», «Trasparenze», «Paesaggi stellari» narrano storie di antiche scritture, frammenti di codici segreti, misteri di comete, sorgenti di vita sulla terra solitaria arsa dal fuoco. «Il primo grado del linguaggio -scrive la Fizzarotti - si inscrive in un ricordo lontano: una emozione improvvisamente ritrovata nell'oscurità dell'oblio. Così nasce e si struttura la Memoria. Il segno, la scrittura, la forma sono gli elementi che rigenerano l’incantesimo, la magia tenera dei ricordi di infanzia che nell'arte ricreano una realtà immaginaria e sognante. Nicola Morea trasgredisce la regola dl Babele. La scrittura è immagine rarefatta, attraversata da piccole emozioni che nascondono il grande mare dell’Eros. I valori cromatici sono intensi, guizzanti, essenziali e quasi primari: essi disgelano la profondità del linguaggio che gioca la partita ambigua della comunicazione. L'alchimia è un alibi tranquillo. il testo pittorico è l'affermazione dl una storia. il lavoro di Morea traduce il senso del divenire e ristabilisce il rapporto fra l'uomo e la natura nei suoi termini essenziali. In tale ottica la donna è colei che consente di tollerare la realtà: Fata Morgana appare lungo il bordo dell'orizzonte per indicare dolcemente lo stato delle cose. La tentazione dell'assoluto svanisce come i sogni morbidi dell’alba per cedere il passo alla dinamicità fragile dell'esistenza».

IPERPOP 

Sabato 1 febbraio 2003

 

 

“ Iperpop “ è il titolo della personale di Nicola Morea che s’inaugura stasera alle 18 negli spazi de ‘Il Ramo d’Oro’, il Centro d’arte e cultura di Vincenzo Montella in Via Omodeo 124. In mostra le opere di un artista che . Al vernissage interventi di Giuseppe Antonello Leone, Paola Martusciello, Nando Romeo ed Antonino Scialdone. L’esposizione, curata da Maurizio Vitello, resterà aperta fino al 9 febbraio: tutti i giorni, tranne il giovedì, ore 16 – 20.

Iperpop al «Ramo d’oro» 

5 Febbraio 2003

 

 

«Un'action painting dove l'apparente liberta caotica viene razionalizzata »: così Nicola Morea definisce i suoi ultimi lavori. Ed «lperpop» e il titolo della personale dell'artista barese di scena negli spazi de «Il Ramo d'Oro», il Centro d'arte e cultura di Vincenzo Montella in via Omodeo 124. Andare oltre la popart: questo fa Nicola Morea nelle 26 opere (smalti su tavola e tela) scelte per questa sua prima mostra napoletana, sintesi di un ciclo cominciato cinque anni fa dall'artista che per dipingere usa bacchette di legno, da lui stesso modellate, al posto dei pennelli. Colori intensi, caldi, "corposi" creano forme per stratificazione: grovigli di luccicanti rossi, gialli, verdi e blu si ammassano e si sciolgono in un precisa itinerario sensibile. E lasciano affiorare frammenti di memorie in opere che sprigionano sussulti emozionali e tensioni esistenziali. Soggiogato dalla spettacolo di una natura palpitante l'artista racconta di percorsi stellari, di siepi e vegetazioni rigogliose, di mistiche icone. Dipinge trasparenze marine e riflessi d'acqua, il soffio del Maestrale sulle vibranti onde del mare, un labirinto di segni di vita. Altri lavori più essenziali, invece, richiamano preistorici graffiti. L'esposizione, curata da Maurizio Vitiello, resterà aperta fino a domenica: tutti i giorni, tranne il giovedi, ore 16 - 20. 

Tiziana Tricarico

INTERVISTA A SE STESSO  

28 marzo 2002

 

 

Non è mai semplice, per un pittore, parlare dei suoi quadri. Si vorrebbe che fossero i quadri a suggerire a chi li guarda (e questo spesso accade) le emozioni, i pensieri, i travagli che stanno alla base della realizzazione di un’opera. Dipingo da trent’anni, e nel corso della mia attività ho sempre ricercato, attraverso l’osservazione della natura che mi circonda (qualcuno ha detto, in passato, che la natura è la più grande maestra di vita sia in ambito figurativo che informale o astratto), di proporre a chi avrebbe poi guardato le mie opere, le sensazioni, i colori, le atmosfere sempre diverse col mutare delle stagioni. Si sono sviluppati così i miei cicli (collegamento) Nuvole barocche – Tele tagliate – Finestre – Le radici dell’Arte – Le porte del Tempo – Tracce – Trasparenze – che abbracciano un arco di tempo che, a partire dagli inizi degli anni settanta si conclude alla fine del millenovecentonovantotto. (Alla mia opera si sono interessati critici e storici dell’Arte quali M. Campione, T. Carpentieri, D. Cotenna, E. Dalla Noce, S. Fizzarotti Selvaggi, M. Venturosi ed a più riprese lo scrittore Raffaele Nigro). Nacque in quello scorcio di anno il ciclo che ho chiamato - IPERPOP – che scaturisce dall’esigenza di dimostrare, forse a me stesso più che agli altri, che l’inguaribile malattia dalla quale sono preso che si chiama PITTURA non sia ne morta ne superata. Ho elaborato un mio personale sistema di grafia colorata nel quale non è previsto l’uso del pennello, se non nella preparazione dei fondi, che mi consente di dar vita, attraverso l’uso degli smalti, a fantasmagorie colorate che prendono le mosse da pretesti di ricordi, da tracce sedimentate nei miei cassetti di memoria, da frammenti di territorio e da tutto quanto fa parte del mio vissuto. Apparentemente, la mia pittura potrebbe apparire una derivazione dell'Action Painting,il cui capostipite è stato jackson Pollock, ma così non é. Nella pittura del grande Maestro americano è essenziale il ricorso alla mancanza di controllo della razionalità nell'otteniniento del risultato finale dell'opera. Tutto si svolge e si ottiene quasi indipendentemente dalla volontà e dall'idea che origina l'opera. Nei miei lavori. invece, c'è un percorso al contrario che parte da una idea ed identità precisa dell'opera che si sviluppa tecnicamente controllata. Si rincorrono così alcuni temi cardine della mia pittura che, proposti in maniera innovativa, ranno da filo conduttore alla mia opera. Si affacciano allo spettatore: Percorsi stellari - Siepi più o meno in fiore - Vegetazioni – Paesaggi - Forme - Riflessi sull'acqua - Campi di grano - Icone -Graffiti - conditi dalla magia del colore della terra di Puglia.

Le mille ricerche artistiche di Morea in mostra a Nizza 

Martedì 9 maggio 2000

 

 

“ Segni e scritture sulla terra – Alla ricerca delle origini dell’arte " s'intitola la mostra "personale" dell'artista Nicola Morea - presentata in catalogo da Toti Carpentieri e Manlio Chiappa - alla nota galleria "Art 7", al n.7 di Promenade des Anglais di Nizza La rassegna comprendente oltre trenta tele, improntate su immagini di grovigli, vegetazioni, onde, siepi, aurore, mari, naufragi e isole mediterranee, sono altrettante narrazioni o cosi definiti 'labirinti' dell'inconscio, perché concepiti con la tecnica del "dripping", efficace a rendere nel suo assoluto quella simbologia estrema di 'pittura d'azione' (alla maniera di Pollock) una delle tante e diverse esperienze espressive che il pittore pugliese ha condotto in questi tempi più recenti. La mostra inauguratasi il 27 apri!e con la 'vernice’ il 4 maggio, si concluderà il 3l. 

GEMELLAGGIO TARANTO – BARI NEL NOME DELL’ARTE

2003

 

 

Nello Spazioarte "il Soppalco" della nota pittrice tarantina Nuccia Pulpo, punto d'incontro tra artisti provenienti da varie località, si è da pochi giorni conclusa l'interessante Mostra del pittore barese Nicola Morea, che è approdato nella città bimare con un corposo curriculum di tutto rispetto e apprezzamenti lusinghieri da parte di celebri critici militanti, come Michele Campione, relatore nel Vernissage. il suggestivo titolo della rassegna pittorica, “Iperpop”,, suggeriva d'impatto al visitatore l’ immersione in una dimensione sperimentale che proiettandosi verso il futuro, affondava le salde radici nelle avanguardie storiche. Dalle pareti dello studio-galleria forme policrome, che s'intrecciavano e si aggrovigliavano simili a liane o ad alghe tentacolari, emanavano luce, facendo vibrare le corde del sentimento e dell'mmaginazione. Le tematiche predilette dall'autore spaziavano dalla visione di scenari naturalistici, intuiti più che descritti, (Campo di grano - Riflessi sul mare - L'alba - Le quattro stagioni...) a rappresentazioni cosmiche di grande impatto emotivo. lmmersi nel pulviscolo stellare, si aveva l'impressione di viaggiare sul vascello del sogno verso orizzontii sconfinati, incrociando costellazioni e sfiorando gorghi e buchi neri. Proiettati dalla forza dell'Arte in un magma incandescente di sensazioni, si smarriva la cognizione della realtà, mentre .l"'io" più segreto affiorava dalla nebbia dell'inconscio, sollevandosi nel "mare magnum" della fantasia. Dalle trame variegate a tratti emergeva una pulsazione di colore più intenso, una linea ondulata che sembrava delineare immagini evanescenti, ricordi di attimi vissuti e persi nei meandri della memoria, forse lampi di vite precedenti, di altre dimensioni, che balenavano nel pensiero, grazie al tocco magico dell'Artista. "Trascendenza e caducità nel gioco infinito delle mie Il gemellaggio artistico Taranto - Bari si snoda con seconda fase, che vede dall'otto al ventitre marzo Nuccia Pulpo presente nella."Bottega delle Arti"di Morea con la Mostra 'Mediterraneo", nella quale la pittrice tarantina affronta motivi ricchi di fascino e incanto. La Mostra vuole rappresentare un'appassionata testimonianza e un significativo omaggio allo splendore e all'immenso valore culturale della civiltà che intorno al Mare Mediterraneo si è sviluppata, diffondendosi ovunque con la forza prorompente della sua vitalità. Attraverso miti e personaggi, storici e leggendari, I’Artista ha voluto immortalare eventi e paesaggi cari al cuore, immersi nell' atmosfera favolosa dei verdi e azzurri che caratterizzano la gamma cromatica mediterranea. 'Iridescenza di conchiglie frantumate occhi ammiccanti di sirene che nostalgiche sospirano al vento."

Laura Maniscalco Biasi

Nicola Morea e la ricerca in pittura

2003

 

 

Quando si parla della ricerca in pittura, dell'impegno che molti artisti proiettano nello sperimentare nuovi itinerari espressivi non si può fare a meno di ricordare uno dei detti attribuiti al pittore francese Renoir a proposito dell'impressionismo. Si attribuisce a Renoir questa icastica definizione del grande movimento pittorico di fine Ottocento: "Una mattina uno di noi rimasto senza nero, si servi del blu. Era nato l'impressionismo". Ironia a parte la ricerca in arte e in particolare in pittura appartiene proprio ad epoche convulse come le nostre, a società complesse come é quella che ci appartiene storicamente e che richiede dagli artisti in genere la sapiente gestione della complessità per evitare che una sorta di spontaneismo storico accompagni o segua il fluire dei tempi storici. Uno degli artisti pugliesi che con maggiore intensità di altri ha dedicato tempo e spazio alla ricerca pittorica é Nicola Morea che in questa rassegna presenta momenti particolari e sommamente interessanti delle sue peregrinazioni concettuali e di rappresentazione sul versante della pittura contemporanea. Spirito inquieto per se stesso, indagatore di orizzonti multipli e anticipatori, pronto a sperimentare direttamente momenti pittorici d'avanguardia e riflessioni semantiche Nicola Morea potrebbe far sua la definizione che il critico Kraus ha attribuito alla ricerca pittorica e cioé che "l'arte é ciò che il mondo diventerà, non ciò che il mondo é". Ecco, il futuribile che parte dall'oggi. Le proiezioni sugli scenari che saranno a mezzo dei presupposti odierni. La sensibilità e la fantasia attuali al servizio della creatività futura. E proprio quello che Nicola Morea sta felicemente sperimentando con la sua pittura, Le opere meno recenti che risalgono comunque alla fine degli anni novanta sono quelle con una intitolazione particolare come "Percorsi stellari", "Icone" e "Graffiti". Sono opere nelle quali globalmente prevale l'uso del colore, la ricerca di soluzioni cromatiche, una certa operazione da "painting, una tavolozza brulicante di interrelazioni che entrano ed escono dal dipinto. Ci sono poi momenti nei quali il colore predomina e gioca il suo ruolo addirittura con trame cromatiche da rococò. Altri invece vedono emergere e contraddistinguere il significato del dipinto nel reticolo delle trame che disegnano appunto graffiti senza logica magari ma suggestivi, che spalancano finestre sull'universo con percorsi stellari che piacerebbero alla Enterprise e, alla serie Star Trek. I pregi di questa operazione derivano dalla scelta degli accostamenti di colore, dal sapiente uso della tavolozza, da una diffusa creatività. Le opere più recenti, dello scorso anno per intenderci, giocano su due versanti, il primo è quello del colore che si fa più vibrante, acquista un autoritario ruolo da protagonista, si muove e si offre alla valutazione di chi osserva o semplicemente guardi i lavori esposti, con una perentorietà che deriva forse dalla consapevolezza dei risultati raggiunti dall'artista. L'altro versante potrebbe essere definito quello della "soggettività cromatica". Il colore percorre altri itinerari, affronta e propone altre e diverse soluzioni, si interseca per valloni e fenditure come il fiume incandescente di magma che fuoriesce dall'Etna, oppure predilige accostamenti di vastissimi territori, come parti del globo terreste visto dalle lontananze siderali dei satelliti. C'é qualcosa perfino di inquietante,comunque di forte impatto, in queste opere che spingono al massimo sul pedale della ricerca. Infine il polittico della "Quattro stagioni". C'è una magmatica accensione di rossi nella descrizione dell'inverno, che lascia attoniti e perplessi. La struttura compositiva delle altre tre opere che si riferiscono appunto al polittico, sono pressocché identiche ad indicare forse una continuità logica, emotiva di rappresentazione tra un periodo e l'altro dell'anno: l'estate ha i clamori solari, la grande luce abbacinata. Il giallo che domina. Anche l'Autunno è giallo come l'estate ma c'è come un qualche sintomo di decadenza che si coglie tra i blu ed i gialli dell'Autunno. Infine la Primavera ha un andamento più lirico con la presenza del tenue verde che riporta alla immagine di prati senza fine. Nicola Morea ogni volta riesce a sorprenderci per la vivacità di espressione, per i risultati della ricerca che è in grado di presentare, per l'impegno e la passione che mette nella sua inesauribile ricerca. Forte appunto come una passione travolgente.

Michele Campione

LE IMMAGINI E I COLORI NELL'ARTE CHE DIVENTA REALE CONTESTAZIONE

Sabato24 aprile 1999

 

 

Si inaugura domani alle ore 11 la nuova sede de “La bottega delle Arti" in via C. D'Angiò, 10 a Mola. Per l'occasione, Nicola Morea presenta una nuova serie di opere che prendendo le mosse dalla Pop Art, la travalicano per divenire Iperpop. Le motivazioni profonde di questi lavori sono da ricercare, come sempre accade alla fine di ogni secolo e per noi, alla fine del millennio, nella constatazione che se è vero che l'Arte è sempre stata lo specchio dei tempi, degli accadimenti, delle sensazioni, dei 'boatos' e dei 'romores' che hanno circondate e circondano gli artisti, la pitturaggi non può essere che un bell'involucro nel quale l'artista fa confluire, ma solo per chi ha occhi per vedere e anima per sentire, sensazioni oltre l'immagine. L'artista con questi lavori vuol dimostrare anche che la 'pittura' non è ancora stata superata, messa in un cantuccio, ne dalla video art, ne dalle computer art, ne dalla vrrtual art. Che la 'pittura' fatta da artistii che in essa hanno sempre creduto, è ancora una volta l’unica che “non meccanicamente" possa trasmettere le emozioni, le esperienze, le sensazioni di un uomo. Presenterà le opere il noto storico dell'Arte, prof. Corrado Marsan. La mostra è visitabile fino al 9 maggio, osserverà i seguenti orari: feriali 17.30-21.00, festivi 10.00-13.00, infotel 080/474.15.83.

La mostra "Iperpop" di Nicola Morea

Domenica 12 gennaio 2003

 

 

MOLA DI BARI - Stasera, alle ore 19,00, nella sede della "Bottega delle Arti"a Mola di Bari, sarà inaugurata la mostra pittorica "Iperpop", riguardante la produzione di Nicola Morea. Saranno allestite in mostra una trentina di opere della recente produzione di Morea, che per l'occasione festeggerà il trentennale della sua attività artistica. L'artista pugliese, infatti, dopo avere iniziato giovanissimo a dipingere, ha ripreso l' àttività pittorica trent'anni fa, dopo un periodo di pausa. All'inaugurazione della mostra "iperpop" interverrà Michele Campione, che ha descritto Nicola Morea come "Uno degli artisti che con maggiore intensità degli altri ha dedicato tempo e spazio alla ricerca pittorica. Nicola Morea in questa rassegna presenta momenti particolari e sommamente interessanti delle sue peregrinazioni concettuali e di rappresentazione sul versante della pittura contemporanea. Spirito inquieto per se stesso, indagatore di orizzonti multipli e anticipatori, pronto a sperimentare direttamente momenti pittorici di avanguardia e riflessioni semantiche, Nicola Morea potrebbe far sua la definizione che il critico Kraus ha attribuito alla ricerca pittorica e cioè che "l'arte è ciò che il mondo diventerà, non ciò che il mondo è". C'è qualcosa di inquietante, comunque di forte impatto, in queste opere che spingono al massimo sul pedale della ricerca. ... Infine, il polittico delle "Quattro Stagioni". C'è una magmatica accensione di rossi nella descrizione dell'inverno, che lascia attoniti e perplessi. La struttura compositiva delle altre opere che si riferiscono appunto al polittico, è pressoché identica ad indicare forse una continuità logica, emotiva di rappresentazione tra un periodo e l'altro dell'anno. L'estate ha i clamori solari, la grande luce abbacinata. Il giallo che domina". La produzione pittorica di Morea è visitabile sui siti internet: www. arteomnia.it e www.galleriaitaliana.it. La mostra resterà aperta fino a domenica 26 gennaio i giorni feriali dalle ore 17,30 alle 20,30, i festivi per appuntamento. Infotel: 328.4318494. La mostra "Iperpop", di Nicola Morea, sarà inaugurata sabati 11 gennaio (alle ore 19,00) nella sede della "Bottega delle Arti", via Carlo d'Angiò, 10, Mola di Bari.

Bari sera - Mola 2003

Corriere del giorno - Bari 2000

Gazzetta del mezzogiorno - Bari 2000

Dossier Magazine - Napoli 2003

Il Mattino - Napoli 2003

Il Mattino - Napoli 2003

Roma - Intervista a se stesso - 2002

Nizza 2000 - Roma

Laura Maniscalco Blasi - Taranto 2003

M. Campione - Mola 2003

Puglia 1999

Mola 2003

Ancora 1
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